Dall’Istat un nuovo sfregio ai Piccoli Comuni. Come al solito l’allarme era stato lanciato per tempo dall’ANPCI. Ora, la tempesta è iniziata.
Da qualche giorno, come riporta anche il quotidiano Italia Oggi, i cosiddetti “mini enti” sono travolti da una raffica di multe da parte dell’ISTAT a causa dell’ennesima paranoia burocratica: la rilevazione statistica dei permessi di costruire rilasciati nel 2015.
Secondo il Programma Statistico Nazionale, infatti, anche i Piccoli Comuni devono contribuire al monitoraggio dei permessi di costruire rilasciati mese per mese. La cosa ancor più assurda è che secondo la normativa statale, i Piccoli Comuni avrebbero dovuto effettuare la comunicazione all’ISTAT anche per le mensilità “nulle”, ovvero i (tanti) mesi in cui non sono stati rilasciati permessi da parte degli Uffici Tecnici.
Una vera e propria beffa, quindi. Per questo la battaglia dell’ANPCI non si è fatta attendere. Come riferito dal presidente nazionale Franca Biglio “le sanzioni Istat sono uno sfregio all’impegno profuso dai dipendenti dei Piccoli Comuni che spesso lavorano in una situazione di emergenza per carenza di personale”. Non mancano, peraltro, rilievi tecnici che saranno oggetto di memorie difensive e di ricorsi ai vari Prefetti.
Il tema, tuttavia, è come sempre politico. A nessuno, infatti, sfugge come questo sia solo l’ennesimo esempio di un atteggiamento ormai vessatorio assunto dallo Stato nei confronti dei Piccoli Comuni. La proliferazione di adempimenti inutili, la giungla burocratica sempre più fitta, l’abbandono di ogni forma di buon senso e, soprattutto, la profonda mancata conoscenza dei problemi e delle condizioni dei territori, delle periferie e delle aree rurali e montane determina tutto questo. Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti che le poche energie a disposizione dovrebbero essere utilizzate per problemi seri e priorità assolute.
Ah dimenticavo. Giusto per non farsi mancare niente, l’ISTAT non ha risparmiato neanche i Comuni terremotati. Anche a loro la multa è arrivata lo stesso.