Ai più attenti, le serate culturali dell’Estate Biccarese riescono a regalare emozioni sincere e riflessioni mai banali. Che oggi sento, come ogni tanto mi capita, di dover condividere qui. Dopo aver finito di leggere l’ultimo libro di Duilio Paiano, Utopia – Il naufragio della speranza (ed. I Quaderni del Rosone, 120 pp., euro 12,00).
Grazie a Terra di Mezzo, il libro è stato presentato direttamente dall’autore lo scorso 1 agosto a Biccari. Ad una platea attenta ed interessata, Paiano ha raccontato, con la consueta eleganza, una delle pagine più drammatiche della storia dei Monti Dauni e, più in generale, dell’emigrazione italiana verso l’America.
A perdere la vita nel naufragio della nave britannica Utopia, avvenuto il 17 marzo del 1981 nel porto di Gibilterra, furono infatti ben 567 italiani in viaggio, in condizioni tutt’altro che sicure, verso gli Stati Uniti d’America.
Le ricerche dell’Autore, tuttavia, non si sono fermate ai grandi numeri, al contesto socio – economico dell’epoca, alla drammatica scelta posta davanti ai giovani del Sud tra essere briganti o emigranti. Paiano, fortunatamente per noi, è andato oltre. Per dirci una verità forte e terribile. Per dirci che tra le centinaia di vittime, ci furono anche decine di abitanti dei Monti Dauni ed in particolare di Faeto e Roseto Valfortore.
E così, il libro è diventato ancora più importante. Perché alla doviziosa ricostruzione storica ed alle inevitabili connessioni con l’attualità, ha aggiunto un elemento importantissimo per la nostra Terra andando a colmare uno dei tanti, troppi, vuoti di memoria che rendono i nostri paesi più poveri e meno consapevoli.
La storia delle vittime di Faeto (18) e di Roseto (8), perciò, prima sorprende, poi fa male ed infine costringe tutti quelli che amano, non solo a parole, i Monti Dauni ad un esercizio sempre più urgente.
Al dovere della Memoria.