La Legge di Bilancio 2020 stanzia ulteriori fondi per la Strategia Nazionale delle Aree Interne. Non tantissimi, a dire il vero. Ma è pur sempre una buona notizia. Non vorrei però che la SNAI si riducesse ad una mera questione economica e ad una stagione provvisoria con qualche finanziamento in più per aree abituate alla carestia. I soldi sono importanti ma, obiettivamente, non saranno mai abbastanza e non arriveranno mai in tempo per tutti e tutto.
Già perché c’è una variabile, quella del “tempo”, che pochi considerano. Per i #piccolicomuni il tempo si sta esaurendo. In molto casi si parla di un paio di decenni ancora. Niente di più.
Ed allora, forse, sarebbe necessario rafforzare da subito la portata “politica” della Strategia. Se fossi il ministro Peppe Provenzano, ad esempio, farei del 2020 l’anno della “Restanza”. Chiamerei a Roma i sindaci capofila di tutte le aree interne (io non sono tra questi) per il primo grande processo di costruzione condivisa del Piano di Salvataggio dei Piccoli Comuni.
Sarebbe un grande riconoscimento politico a chi opera in periferia, un enorme segno di attenzione per chi rappresenta in prima linea le istituzioni ed uno straordinario strumento per favorire soluzioni generative e non standardizzate per territori così diversi.
Un modo concreto per rovesciare la piramide e dire: la condizione dei piccoli paesi è un problema nazionale, straordinario, urgente e coinvolgente. Affrontiamolo insieme, una volta per tutte, però!