Che noia i bilanci (e, in questo periodo, anche le bilance). Tirare le linee e fare le somme in alcuni casi è inutile e forse anche da presuntuosi: chi siamo noi per dire come è andata? Insomma, quello che facciamo ogni giorno non è roba da formato excel, ha mille sfumature e va oltre i numeri e la contabilità. Almeno, io la vivo così.
Forse è per questo che alla fine di questo anno mi vengono in mente tante cose e tutte diverse. Le giornate al centro vaccinale oppure ad aspettare le comunicazioni covid della prefettura. Certe video riunioni lunghissime, i sopralluoghi, le discussioni. Il telefono che si scarica già nel primo pomeriggio (e non è vecchio!). La birra delle 8 (quando fa caldo) per parlare delle cose da fare con chi le vuole fare. I lavori in corso, i progetti preparati, i finanziamenti avuti. Le nuove assunzioni in Comune da avviare. I murales che colorano il nostro paese. L’illuminazione artistica a chiese, monumenti e centro storico (il bello non è mai abbastanza, anche una targa nuova può far felice un amministratore!). La tanta gente arrivata in montagna e il sold out della bubble room. Ma anche gli incendi, il fumo e il vento di un’estate difficile. La nuova area camper che si riempie. La chat con ristoranti e B&b per chiedere: come va? Quella lettera inaspettata di cittadini che ti dicono: grazie! I primi mercati della terra di Slow Food per valorizzare le eccellenze e i produttori dei Monti Dauni. L’inizio della Comunità Energetica. I tanti ragazzi argentini venuti a vivere con noi e i loro primi bambini iscritti a scuola (qualche giorno fa ho sentito una Feliz Navidad da pelle d’oca). Le nostre improbabili traduzioni (mie e di Angelo) con gli acquirenti tedeschi, cubani, portoghesi, russi, delle case del nostro centro storico (siamo praticamente a 14!). I progetti che fioriranno nel 2022. L’invito al Quirinale. Il prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. La trasmissione registrata con Emilio Casalini che sta quattro giorni con noi. Apulia Amazing che mi mette tra i primi dieci sindaci della Puglia (9° posto, che roba!). Tutta la gente che ho conosciuto. Il fontanino di Gianni e quella foto della Polisportiva Biccari del 1997. E le migliaia di altre cose e pensieri che hanno riempito le mie giornate. Troppi per citarli tutte qui. Ci sono anche le spine ovviamente, ma quelle le tengo per me.
E allora grazie di cuore a chi ci è stato e ci sarà.
Un abbraccio a chi ha sofferto. Ed un bacio in alto a chi non c’è più.
PS: La foto che scelgo per salutare il 2021 è questa. Il Sindaco di Bergamo e il presidente Draghi che inaugurano, in diretta su RAI 1, il bosco della memoria dedicato alle vittime del Covid piantando il primo albero arrivato dai nostri boschi. E’ una cosa piccola forse, ma dice molto di quello che è Biccari, di quello che siamo noi.