Ci aspetta un fine settimana importante per i Piccoli Comuni italiani e per chi crede che possano essere un’opportunità e non un problema per l’Italia. Due appuntamenti particolarmente significativi per rimettere al centro dell’agenda politica il destino delle aree interne e dei paesi.
Tanti sindaci di diverse regioni, docenti universitari, comitati spontanei, l’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani e quella dei Comuni Dimenticati, il comitato “NO Fusione Torrita di Siena – Montepulciano”, la Società dei Territorialisti, hanno lanciato l’iniziativa nazionale intitolata “Orgoglio Comune” in difesa dei piccoli Comuni in programma a Torrita di Siena il prossimo sabato 23 settembre . Il comitato organizzatore dunque ha scelto Torrita per dire No ad un tentativo di fusione a freddo, piombata sulla testa dei cittadini più per ragioni politiche che altro, e per ridare voce all’Italia dei Comuni, contro le politiche dirigiste nazionali e regionali che vorrebbero cancellare l’istituzione comunale nei territori più lontani, quelli afflitti da problemi di spopolamento e di marginalizzazione, dei quali ci si accorge soltanto quando capita una disgrazia, un terremoto, un’alluvione, un incendio. Piccoli Comuni che coprono invece la maggior parte del territorio nazionale. «È molto importante – dice il professor Rossano Pazzagli, docente all’Università del Molise, uno dei promotori del movimento – che ai sindaci dei piccoli Comuni si unisca l’opinione pubblica, il mondo della cultura e dell’informazione, l’insieme della società civile. In un Paese come l’Italia, così articolato e differenziato, la salvaguardia della struttura di base dello Stato rappresentata dai Comuni è la condizione primaria per guardare avanti con fiducia, per un nuovo sviluppo locale e per riavvicinare i cittadini e le istituzioni. I Comuni e i loro amministratori possono essere i protagonisti della rinascita di un’Italia pulita e senza voce: quella dei sindaci in contatto diretto coi cittadini, dei territori abbandonati o feriti e bisognosi di cura, dei mestieri rurali e artigianali, delle economie resistenti e innovative, della partecipazione e di una democrazia di base da ripopolare». Quella di “Orgoglio Comune” è la seconda tappa di un movimento partito a Volterra, nel marzo del 2016 quando si ritrovarono centinaia di sindaci per dire NO alle fusioni calate dall’alto, agli accorpamenti forzati fatti contro la volontà popolare, mentre in Parlamento venivano presentati progetti di legge per imporre le fusioni coatte o addirittura la cancellazione dei Comuni. Con la prima e immediata conseguenza di allontanare le istituzioni dai cittadini, ridurre la rappresentanza democratica e favorire l’accentramento del potere e dei servizi. La manifestazione di Torrita di Siena intende, quindi, rivendicare l’accesso ai servizi, assicurato solo dall’autonomia comunale e dalla democrazia di base, per la difesa del ruolo del Comune come istituzione vicina ai cittadini, erogatore di servizi e base della partecipazione. Primo obiettivo sarà stoppare le fusioni, come quella prevista tra la stessa Torrita e Montepulciano, ma anche tutte le altre previste in Italia. Le fusioni dei Comuni, dettate da politiche di tagli, funzionali alle esigenze del potere politico, non si addicono a un paese come l’Italia, che tra i grandi paesi europei tra l’altro quello con il minor numero di municipi.
A Sirolo (AN), invece, nello stesso fine settimana si riunisce l’ANPCI per la sua tradizionale festa annuale con al centro la piattaforma rivendicativa dell’Associazione che prevede, tra le altre cose, più potere ai sindaci, lo snellimento delle procedure burocratiche e delle incombenze per i Piccoli Comuni, l’accoglienza dei migranti solo su base volontaria, deroghe e leggi speciali per mantenere i servizi in loco ed incentivare le residenze e, soprattutto, l’eliminazione di ogni provvedimento che prevede l’associazionismo obbligatorio.