Mobilità Dolce: un’occasione anche per i Monti Dauni.
So bene che quando si parla di mobilità nei Monti Dauni si pensa immediatamente alle pessime condizioni delle strade. Del resto è un problema innegabile. Ma c’è anche un mondo di persone che si muove su cammini, sentieri, strade bianche o a scarso traffico, magari per godersi la natura, paesaggi mozzafiato e soste in piccoli borghi. Tutte risorse che abbiamo in abbondanza e che da punto di debolezza potrebbero diventare punto di forza, se solo provassimo a cambiare il nostro solito modo di vedere le cose.
Ecco, io penso che i Monti Dauni dovrebbero guardare con molto interesse ed attenzione a tutto quello che di bello ed importante sta succedendo in Italia a proposito della c.d. “mobilità dolce”.
Un paio di giorni fa, infatti, ad Asciano una ventina di associazioni (tra cui il Touring Club Italiano, Italia Nostra, Legambiente, Borghi Autentici d’Italia, Associazione Italiana Turismo Responsabile, WWF Italia, Kyoto Club e Comuni Virtuosi) hanno approvato il nuovo Manifesto della Alleanza per la Mobilità Dolce.
Negli ultimi anni – si legge nel documento – sono aumentati quelli che camminano, pedalano in bicicletta e preferiscono le ferrovie turistiche per muoversi nel paesaggio e nella natura italiana. Si sta affermando l’idea che il viaggio sia un’esperienza da vivere, non solo uno spostamento per arrivare a destinazione, ma un modo di godersi il tempo libero, la bellezza dei piccoli borghi, il buon cibo a chilometro zero, per incontrare la vitalità delle comunità locali, per apprezzare il silenzio e l’aria pulita, per curare il proprio corpo e il proprio benessere, per dare valore al tempo. Questi percorsi di mobilità dolce attraversano in genere aree interne a bassa densità e costituiscono un volano anche per il turismo, l’accoglienza, l’artigianato, i beni storici e i piccoli borghi italiani, la natura e i parchi. La mobilità dolce diviene così anche una opportunità di crescita intelligente, un modo concreto per evitare l’abbandono dei territori e contrastare – anche grazie alla manutenzione delle reti, delle strade bianche e delle ferrovie, delle alzaie e dei canali – il dissesto idrogeologico del paese. Ma la mobilità dolce è anche un modo nuovo di rileggere borghi e città, riscoprirne il fascino nascosto, viverli meglio, riqualificarne le periferie, dare nuova vita ai centri storici.
Ed allora questa grande Alleanza per la Mobilità Dolce si propone di far crescere la visione, la cultura, la sensibilità e la comunicazione per la mobilità dolce; di sostenere i territori per fare avanzare i progetti concreti, dialogando con le istituzioni e le realtà locali anche favorendo le positive ricadute anche economiche e occupazionali di queste iniziative; di favorire l’accessibilità universale a reti e servizi e la fruizione attiva e sostenibile del paesaggio, promuovendo una cultura di pianificazione che ne conservi e riqualifichi la qualità e l’identità; far crescere progetti e sperimentazioni di integrazione della mobilità dolce, dei cammini, sentieri, ferrovie locali e turistiche, ciclovie, strade bianche ed a scarso traffico, integrati con l’accoglienza turistica e la valorizzazione del territorio; di promuovere la gestione e manutenzione del territorio stimolando azioni e politiche di controllo del dissesto idrogeologico, in un’ottica di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici; di sviluppare e sostenere le economie legate alla diffusione di green jobs connessi alla mobilità dolce; di far crescere il numero di viaggiatori /viaggiatrici che camminano, pedalano e usano ferrovie turistiche e treni storici su linee ferroviarie locali; di seguire l’iter delle Norme in Parlamento e nelle Regioni in discussione per la mobilità dolce; di ottenere dai Ministeri competenti una concorde, corretta e aggiornata catalogazione dei Cammini e delle Vie storiche; di incrementare le risorse pubbliche e private destinate alla realizzazione dei progetti e dei servizi legati alla mobilità dolce; di dialogare con le Istituzioni nazionali come il MIT, MiBAC e il Ministero dell’Ambiente, il Ministero per l’Agricoltura e il Turismo, con le Regioni e con gli Enti Locali per far crescere ed attuare i progetti.
Per tutte queste ragioni mi piacerebbe che i Monti Dauni decidessero di mettersi in movimento. Dolcemente, ma in maniera convinta, determinata e, soprattutto, coerente.
Tutte le info si possono trovare su www.mobilitadolce.net.