Oggi, vi racconto perché in Puglia la gestione dei rifiuti è diventata insostenibile.
Premetto che noi siamo quelli che si inventano il Negozio dei Rifiuti (eco-buoni in cambio di differenziata), la Mensa Plastic Free (con tanto di plauso del Ministro dell’Ambiente e di 6° posto nazionale al premio Comuni Virtuosi), che lavorano al compostaggio di comunità, aderiscono alla rete europea delle Città Libere dai Pesticidi, che vengono premiati da Legambiente come “ricicloni”… Insomma, siamo quelli che ci mettono testa, cuore ed inventiva per migliorare le cose.
Eppure non riusciamo a far risparmiare i nostri cittadini. Mai. E non per colpa nostra.
E’ di oggi la notizia dell’aumento di 7 euro a tonnellate del prezzo di conferimento in impianto dell’umido. Solo un mese fa, il 2 gennaio, l’aumento applicato unilateralmente ai Comuni fu di 15 euro. Fanno 23 euro in più solo dall’inizio del 2019. Ma potremmo continuare. L’azienda che gestisce l’impianto – dove conferiamo per disposizione dell’Agenzia Regionale dei Rifiuti – ci comunica di aver subìto a sua volta altri aumenti che naturalmente, per il noto teorema dell’ortolano, vengono scaricati sui Comuni e i cittadini.
Il risultato è che buone pratiche, aumento della raccolta differenziata e attenzione alla gestione del servizio non riescono a tradursi in risparmi in tariffa per i cittadini. Ed è grave, molto grave.
Non vale solo per Biccari, anzi. E’ una situazione generale che riguarda tantissimi comuni pugliesi, tanto che ieri si è fatta sentire anche l’ANCI Puglia per evidenziare il grido di dolore dei sindaci:
“Abbiamo rispettato gli impegni che l’Europa e la legge italiana ci imponevano; abbiamo avviato sistemi virtuosi ed efficaci di raccolta differenziata dei rifiuti, informato e sensibilizzato i nostri cittadini sulla bontà e necessità di separare correttamente i rifiuti prodotti e di avviarli a riciclo. Abbiamo raggiunto percentuali di RD che fino a qualche anno fa sembravano chimere e miraggi, uguagliando e spesso superando i comuni più virtuosi del Nord Italia, che adesso guardano alla Puglia con interesse e curiosità… ma tutto questo impegno di comuni e cittadini rischia di essere vanificato dal sistema di impiantistica di recupero“.
Continua l’Associazione dei Comuni: “abbiamo fatto “i compiti a casa” con coraggio e determinazione, senza lasciarci intimorire dalle scadenze elettorali e dai detrattori politici, sempre pronti a raccogliere polemiche fin troppo facili e sterili, ma ancora una volta, arriva il momento di predisporre i Piani economico-finanziari della TARI ed arrivano, puntuali, le cattive notizie: aumenta il costo dei conferimenti in discarica (tutte gestite da privati); aumenta, a cascata, il costo di conferimento dell’organico (anche per l’impianto che in teoria sarebbe pubblico, ma che annuncia ulteriore chiusura di sei mesi con conseguente rincaro dei costi relativi); aumenta l’ecotassa. E in queste condizioni, tenere ferma la Tari diventa un’impresa impossibile“.
Aumenta tutto. E, come se non bastasse c’è anche l’ombra dell’ARO che incombe con il passaggio forzoso alla gestione associata, voluto da una legge regionale secondo me pericolosa e rivedibile, che determinerebbe un aumento spropositato dei costi attualmente sostenuti dai singoli comuni (per un approfondimento vi rimando all’ultimo articolo de Il Veltro: . http://www.ilveltro.it/questo-aro-e-troppo-caro-continua-la-protesta-dei-sindaci-del-monte-cornacchia/).
La Regione Puglia deve fare qualcosa. Ad esempio recepire nel Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani le proposte dei Sindaci e dei territori. Sospendere l’ecotassa in attesa di chiudere il ciclo dei rifiuti e di avere un’impiantistica più adeguata. Premiare i comuni virtuosi che dimostrano impegno, buona volontà e risultati soddisfacenti. Liberare i Piccoli Comuni da inutili pastoie burocratiche (vedi ARO) e considerarli per quello che sono: potenziali laboratori di buone pratiche, risorsa ed opportunità per la Regione anche nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Perciò sottoscrivo e rilancio l’appello finale dell’ANCI Puuglia:
“abbiamo dato il massimo impegno e continueremo a garantirlo, ma vogliamo risposte immediate. Perché sono quelle che i nostri cittadini pretendono da noi. Non siamo più disposti a pagare e sopportare colpe non imputabili a noi“.