Mercoledì 28 Dicembre (ore 19.30, Sala Bollenti Spiriti – Biccari) Giuseppe Osvaldo Lucera, storico biccarese ed autore di molteplici saggi, presenterà la sua ultima fatica dedicata alla storia dell’Acquedotto Comunale di Biccari e della Fontana Monumentale di Piazza Matteotti. In attesa di leggere il volume, vi propongo la prefazione che ho avuto il piacere di scrivere.
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Sin dal primo momento, e per varie ragioni, ho considerato provvidenziale l’apertura di quella porticina nascosta tra la fitta vegetazione dei boschi della nostra montagna. Una specie di segno del destino. O comunque un regalo, che ci ha fatto (ri)scoprire un’opera importante ed antica, testimone di scelte avvedute e coraggiose, di governi d’avanguardia e di piccole e grandi storie di uomini figli del loro tempo.
È successo, non a caso, mentre siamo alla continua ricerca di luoghi, momenti ed esperienze utili alla valorizzazione del nostro territorio. Mentre, ancora una volta, proviamo a guardare con occhi nuovi quello che per troppo tempo è stato ignorato e sottovalutato. Sempre più convinti di avere a disposizione un patrimonio sconfinato, una specie di riserva aurea dalla quale attingere in questi lunghi anni di crisi economica e valoriale. Qualcosa di nostro che non può esserci tolto o tagliato per decreto.
Ed è successo mentre, come Amministrazione comunale e comunità cittadina, siamo impegnati in un duro e difficile confronto con l’Acquedotto Pugliese e l’Autorità Idrica per cercare di conservare la gestione dell’acquedotto comunale, per evitare l’ennesimo scippo legalizzato e mantenere la gestione della “nostra” acqua pubblica, locale e comunale. Quasi a voler ammonire tutti quanti noi sul dovere di conservare ciò che ci è stato dato e di non dimenticare la profondità della nostra storia di cui non siamo altro che una piccola ed insignificante parte.
Per tutto questo abbiamo fortemente voluto la riapertura del vecchio acquedotto di Biccari risalente al periodo borbonico. Per renderlo fruibile a storici ed appassionati, per mostrarlo ai sempre più numerosi visitatori che frequentano la nostra montagna, per far aumentare le occasioni didattiche e culturali presenti in questa parte dei Monti Dauni.
Il tutto in estrema coerenza con quel filo conduttore che lega gli interventi in montagna con quelli dedicati alla riqualificazione del centro storico, le campagne archeologiche con la promozione delle tipicità, la riscoperta dell’identità locale con l’apertura a nuove forme di ospitalità.
Giuseppe Osvaldo Lucera, poi, ha fatto il resto. Abbiamo già goduto della sua incessante attività di ricerca e di ricostruzione storica. Abbiamo già avuto modo, grazie ai suoi lavori, di conoscere protagonisti, episodi e fatti del nostro passato.
Questa volta, però, si va addirittura oltre. Solo uno storico appassionato ed attento come lui, infatti, poteva intuire la forza narrativa di quest’opera, silenziosa ed al tempo stesso potente testimone del periodo borbonico, del ventennio fascista e del dopoguerra; esempio di buona amministrazione e al contempo spettatrice di gare d’appalto falsate, abusi e addirittura scioperi generali, in quell’eterna contraddizione che, evidentemente da sempre, caratterizza la nostra Terra.
La storia dell’acquedotto borbonico di Biccari che ci propone Lucera, dunque, è anche e soprattutto un viaggio che attraversa circa un secolo e mezzo della nostra storia. Dal quale ogni vero biccarese può uscirne arricchito. Grazie, ne faremo tesoro.