Sono tremila i paesi a rischio desertificazione. In 115 hanno perso oltre il 60% dei residenti. E le risposte dello Stato tardano ad arrivare...
Dopo le fatiche elettorali, in cui il tema dello spopolamento dei Piccoli Comuni è entrato solo con sfumature polemiche (come se il fenomeno fosse colpa attribuibile ad un singolo, povero, Sindaco) riapro questo blog per segnalare un interessantissimo articolo di Fulvio Fulvi su L’Avvenire dello scorso 15 maggio ( https://www.avvenire.it/attualita/pagine/piccoli-comuni-la-fuga-continua).
Secondo l’autore, sono tremila i Piccoli Comuni a rischio desertificazione, dove si sono innescati meccanismi perversi in cui non si produce ricchezza, lo Stato smantella i servizi ritenuti costosi (dagli ospedali, agli uffici), si sono fermate le manutenzioni delle infrastrutture (dove ci sono), si sono bloccati gli investimenti e la gente se ne va alimentando con ancor più forza il circolo vizioso di cui sopra.
Tra questi tremila, secondo i dati ANCI, ben 115 municipalità hanno registrato, negli ultimi decenni, un esodo record dei residenti superiore al 60%. Sono quelli che Antonello Caporale su Il Fatto Quotidiano definì i “paesi in cammino verso il nulla”.
Dalle statistiche spuntano altre sorprese: le province con i tassi di emigrazione più consistenti si trovano nel Nord (Bolzano, Vicenza, Mantova, Imperia e Trieste) e in Sicilia (Agrigento, Catania, Caltanissetta ed Enna).
È evidente, conclude Fulvi che così muoiono, lentamente, i luoghi. Ed allora il pensiero torna alla legge 158/2017, la cosiddetta “Salva Borghi” che prevede misure per il sostegno e la valorizzazione dei Piccoli Comuni ma che ancora aspetta l’approvazione dei decreti attuativi che consentirebbero, tanto per cominciare, di utilizzare le risorse disponibili, cioè i 160 milioni di euro stanziati fino al 2023.
Già tempo fa Borghi Autentici, Uncem e Legambiente avevano intuito il pericolo che la legge potesse restare una mera enunciazione di principio e lanciato un appello per la sua applicazione effettiva ( https://melascrivo.it/e-urgente-attuare-la-legge-sui-piccoli-comuni-per-cominciare/ ). Ecco, forse è il caso di riprendere con forza l’appello e fare di più.
L’altro fronte da battare può essere quello della Strategia Nazionale delle Aree Interne. Mi sembra positiva la proposta del deputato del Movimento 5 Stelle Filippo Perconti di istituire un intergruppo parlamentare sulla SNAI per rafforzare il percorso, aumentare la dotazione finanziara e ridurre i tempi di attuazione dei progetti.
A livello locale, poi, insisto sulla necessità di aprire una grande vertenza sulla questione energetica nei Monti Dauni e sulla possibilità (collegata) di istituire una Zona Economica Speciale con misure fiscali antispopolamento ed a favore dei residenti. Ci proverò con tutte le mie forze. Perchè il tempo stringe.