Conosco bene la competenza e la determinazione di Zaccaria Spina, sindaco di Ginestra degli Schiavioni, e dunque non mi stupisco del fatto che sia riuscito, con il contributo importante del vice presidente nazionale di ANPCI Arturo Manera, a portare a casa un risultato davvero notevole: la presentazione di una proposta di legge a favore dei Piccoli comuni campani.
La sensibilità istituzionale del consigliere regionale Alfonso Piscitelli e del presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio avranno certamente fatto il resto, a dimostrazione di quanto bene possa fare la sinergia e la capacità di ascolto tra le istituzioni.
Il risultato è un testo chiaro, concreto e visibilmente impreziosito dal contributo offerto dai Sindaci dei Piccoli comuni nel corso delle loro audizioni. Insomma, non la solita fuffa.
L’obiettivo è ben inquadrato fin dal principio: arrestare i processi di spopolamento, impoverimento e degrado del patrimonio edilizio; interrompere la rarefazione dei servizi ai cittadini; incentivare la residenza nei Piccoli comuni e riconoscere la loro importanza per la salvaguardia della identità storico – culturale.
Come? Innanzitutto partendo dalla semplificazione, sburocratizzazione e razionalizzazione degli adempimenti in capo ai Piccoli comuni (cosa non da poco). E poi, via via, con misure destinate ad incidere sulla vita quotidiana di chi abita ed opera nei paesi. Ad esempio con la possibilità di autorizzare lo svolgimento congiunto in un solo esercizio commerciale di più attività anche di particolare interesse per le comunità locali (art. 3); con l’impegno diretto della Regione ad assicurare nei Piccoli comuni protezione civile, istruzione, servizi socio-assistenziali, trasporto e sanità, anche concorrendo alle spese necessarie per lo svolgimento di attività di volontariato e di associazionismo (art. 4); con la delega all’assessorato alle politiche agricole di promuovere specifiche iniziative finalizzate alla commercializzazione e promozione dei prodotti agroalimentari fino ad ipotizzare accordi di collaborazione con gli imprenditori agricoli (art. 5).
Particolarmente significativa, inoltre, è la precedenza riconosciuta ai Piccoli comuni nell’ambito dei finanziamenti regionali in materia di e-government (art. 6); così come il ripristino dell’indennità di residenza ai titolari delle farmacie rurali, la gratuità del trasporto pubblico agli ultrasessantenni e la predisposizione di un piano specifico per i servizi sanitari destinato ai paesi (art. 7).
Notevole l’impegno della Regione Campania anche in materia scolastica con la possibilità, ad esempio, di sostenere i Piccoli comuni nell’acquisto di autoveicoli per il trasporto scolastico (art. 8). Il carattere omnicomprensivo della proposta di legge si evidenzia ancor di più, infine, con la previsione di semplificazioni nelle rendicontazioni per gli Uffici tecnici piccoli (art. 9) e con l’indicazione di una limitazione all’onere di cofinanziamento per i Piccoli comuni nella misura massima del 10%. Nell’ottica del riequilibrio abitativo, invece, sono previsti specifici contributi e sussidi per i nuovi abitanti, bonus per i terzi figli (art. 10), finanziamenti e mutui agevolati per la ristrutturazione del patrimonio edilizio (art. 11), agevolazioni tributarie a sostegno delle attività produttive (art. 12).
Insomma, è una legge “bella”, ma anche “piena”, dal momento che impegnerebbe la Regione a stanziare almeno 25 milioni per il primo anno.
Inutile dire che tutte le misure indicate nella proposta campana potrebbero essere applicate anche nelle altre regioni italiane, a cominciare dalla Puglia.
Per questo ho mandato il testo a tutti i nostri consiglieri regionali. Per questo auspico che sindaci e cittadini dei Monti Dauni possano partire da un testo simile per elaborare dal basso una proposta di legge che faccia al caso nostro.
Si possono fare cose importanti.
Se c’è la volontà.