Vi va di fare un giro? Venite un po’ con me, allora. Salite. Vi porto in Comune, oggi.
Vi faccio vedere quante cose belle abbiamo qui. Nella casa di tutti. Seguitemi tra gli uffici e le stanze. Qua c’è tutto quello che Vi serve, cittadini cari. C’è l’Amministrazione trasparente con ben 23 sottosezioni da completare, il Piano della Performance ed il PEG nuovo di zecca. Abbiamo persino l’indagine sul Benessere organizzativo del personale dipendente. Non vi basta? Guardate qui, allora. Ecco, questo è il portale PERLA PA (capito il gioco di parole?) dove dobbiamo inserire obbligatoriamente una luuuunga serie di informazioni di prima mano. Tutte cose che immagino Voi aspettiate la mattina presto. Con ansia. E la piattaforma Certificazione Crediti non la volete vedere? Vi sembra poco? Allora continuiamo con i questionari SOSE (no, non è un calciatore) per i fabbisogni standard. Poi c’è il bilancio armonizzato e, più in là, la fatturazione elettronica. Vedete? Che niente ci deve scappare, altrimenti chiamiamo l’Organismo Interno di Valutazione o il Revisore dei Conti (a proposito, è stato sorteggiato una che abita ad oltre 400 chilometri di distanza, una specie di Innominata che non conosciamo neanche di faccia). Continuando da questa parte, signore e signori, ci sono la Stazione Unica Appaltante e la Centrale di Committenza. Due chicche. In teoria servirebbero per le opere pubbliche. Ovviamente quelle che si riescono ancora a fare con le poche risorse disponibili. E dopo averle inserite nel Programma Annuale e Triennale delle Opere Pubbliche, aver azzeccato l’interpretazione giusta del nuovo Codice degli Appalti e aver superato indenne le chilometriche linee guida predisposte dall’ANAC (neanche le fonti del diritto sono quelle di una volta). Se tutto va bene, poi, si parte con il caricamento di tutti i dati nel Mirweb, una specie di videogame tutt’altro che divertente. Continuiamo. Voi non li vedete, ma abbiamo anche sei o sette ATO (o cose del genere) con statuti, convenzioni, capofila, regolamenti, delibere e determine. Tutta roba importantissimissima. Per non farci mancare nulla, ci siamo dotati anche del Documento Unico di Programmazione. E, giusto per fermarci qua, nientedimeno che del Piano Anticorruzione di Sua Meastosità Cantone, con tanto di documento di prevenzione, di monitoraggi e di aggiornamenti annuali. Che da solo non bastava. Abbiamo pure il responsabile dell’Anticorruzione in carne ed ossa, se non ci credete. Tutto per Voi. Per inciso tutte queste cose le facciamo con pochissimo personale.
Che c’è? Vi vedo stanchi. Non vi ho ancor raccontato di quando la burocrazia incontra il burocrate di turno. Come? Può bastare? Ci fermiamo qua?
Ok. Visto come è all’avanguardia il Vostro Comune? C’è da esserne fieri. “Siamo i meglio”. I più trasparenti, i più tracciati, i più anticorrotti, i più efficienti.
Abbiamo tutto e di più.
Sulla carta.
Su una montagna di carta.
Quella che ogni santo giorno abbiamo di fronte, infatti, è una vera e propria marea di scartoffie buona solo per riempire il vuoto di risorse, mezzi, personale e poteri. Anziché produrre servizi per Voi, ci fanno produrre documenti per Loro. Questo groviglio normativo ci attorciglia sempre di più. La giungla burocratica avanza e ci circonda. E non si fa in tempo a tagliarla che subito ricresce. C’è sempre un adempimento urgente da fare. Ma non è mai per Voi. È per il Ministero, per il portale, per l’autorità, il garante o chissà chi altro. Voi dovete aspettare. Il Potere continua a sputare leggi, norme, direttive, circolari ed ordinanze con la presunzione di risolvere i problemi. Che invece degenerano. Spesso nel ridicolo. Già perché l’autorevolezza, la visione e la convinzione di una classe dirigente sono inversamente proporzionali alle regole e regolette che produce sfiorando la caricatura.
Allora, lasciate che Vi dica questa cosa: la gran parte di questi incartamenti (poco importa se tradizionali oppure online) non serve beatamente a nulla. Anzi ci toglie energie, attenzioni e tempo, rendendo spesso impossibile il lavoro quotidiano a dipendenti ed amministratori. La realtà va ad una velocità sempre maggiore e noi, anziché adeguarci, siamo sempre più lenti, costretti a rincorrere procedure fine a se stesse. Con l’aggravante che, in tutto questo marasma, l’errore è sempre in agguato. E quindi aumentano le responsabilità, le preoccupazioni e le sanzioni. È una specie di corsa ad ostacoli con il traguardo che si allontana in continuazione.
Ora, io lo so che là fuori ci siete Voi. Che c’è tutto un mondo che aspetta risposte concrete. Che ha necessità anche di cose apparentemente banali che si riscoprono importanti sempre dopo. Come le manutenzioni, le riparazioni, gli interventi sociali, le risposte ai problemi piccoli, prima che diventino drammatiche emergenze.
È più o meno lo stesso mondo che chiede di partecipare, di essere rappresentato, di riconoscersi in uomini capaci di incarnare le Istituzioni. Di sentirsi parte del proprio Comune e, magari, anche della propria Nazione. Che non ha bisogno di riscontri in carte bollate. Ma di cose vere. A cui non serve fare ogni volta il Gioco dell’Oca passando cento volte dal via, ma che invece ha necessità di arrivare al traguardo. Subito prima che sia troppo tardi.
I nostri legislatori sembrano non capire questa cosa. Ed allora, delle due l’una: o sono incompetenti, o sono in malafede.
PS: al prossimo giro vi faccio vedere la passione di tanti amministratori a gratis che ho conosciuto, l’attaccamento al dovere di quei pochi dipendenti che ancora interpretano il loro lavoro come una missione e il gioioso disinteresse delle decine di volontari civici che fanno di tutto per le proprie Comunità senza prebende, pubblicità e prospettive. C’è ancora del buono. Basterebbe ripartire da quello.