di Gabriella Giorgione (Corriere della Sera – Buone Notizie)
È la prima Stazione di Terapia Forestale in Italia. Una innovazione nel campo del disagio autistico e altre forme di fragilità neuropsichiatrica infantile. Il “luogo di cura” è il Bosco di Biccari, piccolo Comune del welcome in provincia di Foggia ai piedi del monte Cornacchia che affaccia sul lago Pescara.
Nel bosco c’è il “Parco Daunia Avventura” che ormai è una meta per grandi e piccini amanti dei percorsi acrobatici in altezza con passaggi sospesi tra gli alberi e del “Bed&Tree” (dormire in casette sull’albero) e che aveva sperimentato il “to care” con persone malate di Alzheimer e con bambini e ragazzi autistici. Ecolforest, società cooperativa che gestisce il Parco Daunia Avventura, e l’Associazione iFun, che si
occupa di bambini e ragazzi affetti da disturbo autistico, si incontrano e decidono di unirsi per questo progetto unico in Italia che riceve il sostegno del Gal Meridaunia e della Asl di Foggia. Partner del progetto, il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, da sempre al fianco dell’impresa forestale e primo cittadino di uno dei Borghi più belli d’Italia, che ospita il Parco Daunia Avventura. Saranno realizzati un hub con un percorso per le autonomie dei ragazzi più fragili, un’aula didattica nel bosco del Parco
Avventura, sarà recuperato un vivaio forestale concesso dalla Regione Puglia in cui i ragazzi potranno lavorare per produrre piante. Parola d’ordine: benessere a contatto con la natura, immersi nel bosco che già ospita dei percorsi aromaterapici e cromoterapici.
Con uno sguardo anche al futuro: i ragazzi con autismo impareranno ad allevare le piante, a curare il bosco, la natura, acquisendo così nuove competenze professionali da poter impiegare anche nel mondo del lavoro. «Fino a oggi abbiamo lavorato per il sistema ambientale e turistico – dice Mignogna – ma ora grazie all’interazione con Mario De Angelis e il suo Parco Daunia Avventura stiamo lavorando anche su una dimensione inclusiva, dove il bosco è luogo di cura e di benessere in genere. E da oggi ci candidiamo ad essere un hub di innovazione e sperimentazione sanitaria, perché ci siamo accorti che c’è un alto interesse da parte dei cittadini». L’impostazione progettuale è strutturata intorno a percorsi
terapeutici che prevedono attività ludico-ricreative e di socializzazione che tendono a sviluppare anche competenze di cura del bosco, capacità relazionali e comunicative. I ragazzi saranno coinvolti anche in attività laboratoriali, modulati per tipologia di disagio, di teatro sociale e teatro Natura, visite didattiche, escursioni, giornate informative e sessioni dimostrative di “sport dolce”.