Ripropongo qui un post di Paolo Erba, illuminato Sindaco di Malegno (BS). E’ una cosa che vale la pena di leggere di conservare.
Piero ha quasi 75 anni. E’ venuto su con l’ideologia camuno-calvinista del lavoro: “laurà, laurà, laurà”. Obbligato ad andare in pensione, ha messo tutte le energie a sistemare alcune collette fuori paese rubate al monte dagli avi per farne dentro un po di orto e vigneto. La moglie è contenta cosi non ce l’ha troppo in casa a lamentarsi, il figlio un po’ meno perchè gli tocca andare a supportarlo, sempre di più negli ultimi anni venendo meno le forze,.
Siracide 3,13 magari lui non lo conosce, ma ce l’ha scritto nel Dna camuno. E quindi, se serve, ci va.
Ho tenuto sentito Piero tante volte durante questa emergenza. Sta bene. Si sono riparati bene dal virus. Sono stati accorti e fortunati.
Da qualche settimana ha il cruccio del suo orto. Che poi è tutti i suoi pensieri. “Sciur hindek, pode mia nà? L’è ura per l’aiva dela it.”, mi ha chiesto venti giorni fa. “Pota, he pol mia, Piero, porta pahenscia”. Sia io sia lui sappiamo che Piero rischia di più a far la coda alla bottega rispetto che andare sul campo. Ma chi ha scritto la norma, questa cosa non la sa. Pensa agli orti urbani. E ai terreni della pianura padana.
Questa settimana, Piero, ha sentito che i suoi amici di Sondrio (mannaggia, la globalizzazione) hanno messo giù le patate. “Sciur hindek, pode mia nà? L’è ura de mitidò le patate”. “Pota, he pol mia, Piero, porta pahenscia”. Sia io sia lui sappiamo che Piero rischia di più a far la coda a prendere il pane rispetto che andare a metter giù le patate. Io so quanto potrebbe far bene a Piero poter andare nel campo. Ma chi ha scritto la norma, questa cosa non la sa. Pensa ai pioppeti della pianura padana. O ai boschi verticali della città.
Ieri, appena emessa la circolare che si poteva andare negli orti, ho chiamato Piero. Ero un po’ arrabbiato, posso dirvelo, perchè questa faccenda che devono chiamare me e i carabinieri proprio non mi torna. Qualcuno addirittura mi paventa che tutti i Pieri dovrebbero mandare una Pec a comune e ai carabinieri. Penso per un attimo a come spiegare a tutti i miei Piero cosa è una pec. Ma chi ha scritto la norma, chi sia Piero non lo sa. Pensa ai borghesi cittadini che domenica vanno nell’orto fuori citta.
Ma accetto, sono l’ultima ruota del carro statale, E poi, posso far felice Piero. E per me conta. Chiamo Piero, che mi dice che finirà di accatastare la legna che ha tagliato nel suo bosco li vicino e che è proprio sopra il terreno dove mette giù le patate. Quando tu rubi la terra centimetro dopo centrimetro alla montagna, non ti puoi permettere di avere spazi vuoti. Se vuol metter giù le patate deve impilare (e tagliare) la legna già abbattuta. Sarà una pratica “improcrastinabile”? decido di dirgli di si.
Stamattina, nuova circolare che chiarisce con una serie di termini burocratici che il taglio della legna non si può fare. E che per gli spostamenti pare valere la pratica dell’autocertificazione. Bene. O quasi. Devo dire a Piero che non può accatastare la legna. Lo chiamo. mi dice che l’ha già fatto. Menomale che i camuni si alzano presto, penso.
Ma questo, chi ha scritto la norma, non lo sa. In città iniziano tutto alle 9, 9.30 negli orti. Prima vanno da Massari a fare colazione.
Oggi pomeriggio arriva la terza circolare in 24ore. Dice che si può andare nell’orto una sola volta al giorno e una sola persona per nucleo familiare.
Devo chiamare Piero, ma sono in difficoltà. Piero non riesce a metter giù le patate da solo. Comincia a sentire l’età. Aveva già chiesto a suo figlio di dargli una mano.
Sia io sia Piero sappiamo che, per lui, è molto più pericoloso fare tutti i lavori nel campo da solo, senza poter chiamare nessuno in caso non stia bene, piuttosto che stare nel campo con suo figlio.
Ma questo, chi scrive le norme, non lo sa.
Perchè non conosce la montagna. E perchè non chiede a chi la conosce cosa sarebbe giusto scrivere.
Credo che questo virus ci abbia fatto vedere, tra le tante sfighe, che è possibile governare territori dimenticandosi della burocrazia e con decisioni prese da chi è vicino al territorio. Quando potremo davvero ragionare di com’è andata, potremo dirci che le valli le hanno salvate le persone che ci abitano. Con il loro buon senso di montagna.
La periferia dell’impero si è arrangiata, come sempre. E ha ridotto i danni.
Ho chiamato Piero. Domani andrà al campo. DA solo, e portandosi dietro “‘n tochel de formai” cosi non torna a casa per pranzo e può rispettare la regola di andare solo una volta.
Io, sua moglie e suo figlio, passeremo la domenica preoccupati. Gli ho scritto io la carta che vuola la circolare e gli ho detto di chiamare senza problemi, se ha bisogno.
Perchè, chi scrive le norme, di domenica non risponde.
(p.s. Piero è un nome di fantasia. Sono troppi i Pieri che hanno questa storia, qui in montagna)
Paolo Erba, sindaco di Malegno (Bs)