Quando siamo arrivati in Amministrazione non c’era neanche la strada, il rifugio di Monte Cornacchia era un rudere, le aree attrezzate abbandonate, soprattutto non c’era un’attività, un’attrazione, un’idea, nessun circuito economico o posto di lavoro era stato mai creato con iniziative turistiche. Niente.
Oggi abbiamo una destinazione turistica che sta crescendo anno dopo anno attirando visitatori anche da molto lontano e generando sempre più opportunità ed occasioni anche economiche (che i biccaresi devono essere sempre più bravi a cogliere!). Sono tantissimi gli osservatori, anche importanti, che guardano con interesse al nostro percorso. Per molte realtà siamo un modello.
Dovremmo esserne orgogliosi, non gelosi o invidiosi
È vero, quest’anno abbiamo avuto un numero persino esagerato di visitatori e questa cosa ci ha ovviamente creato anche qualche problema nelle giornate di maggior afflusso (ferragosto e le domeniche). Ma dopo esserci lamentati da sempre per l’assenza di turisti mi sembra quantomeno bizzarro ricominciare a lamentarsi questa volta perché …. ne vengono troppi. Non esiste turismo senza turisti e non esistono benefici senza costi da sostenere.
Perciò proviamo ad essere seri.
Ricordiamoci innanzitutto che dobbiamo gestire un territorio molto vasto con una crescita turistica molto significativa senza poter contare più sulla Comunità Montana (abolita) e sul Corpo Forestale (soppresso), senza adeguate risorse di bilancio, senza personale dedicato e con un solo vigile per turno a disposizione. Capite bene che è difficilissimo per qualsiasi piccolo comune. Anche per questo mi sono espresso più volte su una possibile soluzione “politica” (al n. 3 di questo articolo: https://melascrivo.it/10-idee-per-i-monti-dauni/).
In ogni caso però l’alternativa non può essere la chiusura in sé stessi, il tornare indietro ad una montagna isolata ed improduttiva. Biccari può permettersi di rinunciare anche al turismo? Proprio ora che comincia a muovere economia per chi lavora in montagna, per chi produce e vende prodotti tipici o gestisce bar, ristoranti e B&B? Ora che ci sono anche privati che decidono di investire nel nostro territorio? Ora che tante relazioni e connessioni si costruiscono e rafforzano qui da noi? Ora che innovazione ed apertura generano processi positivi e idee sempre nuove? La mia risposta è no.
Dunque che facciamo: mandiamo tutto all’aria e chiudiamo bottega solo per evitare che qualche incivile sporchi o rompa una staccionata? Sulla base di questo ragionamento strampalato non dovremmo rinunciare forse anche al concerto della festa patronale solo per non sporcare la piazza? Oppure cancellare la festa del Borgo Vecchio per evitare di pulire il centro storico il giorno dopo?
Suvvia.
In questi anni credo di aver dimostrato quanto tenga alla nostra montagna e quanto mi sia speso per essa, senza mai fermarmi. Certi risultati parlano chiaro, no?
Perciò, se mi conoscete un poco, potete stare tranquilli: ci stiamo già preoccupando di come affrontare i problemi collegati alla crescita (perché di crescita si tratta) della nostra destinazione e di come adeguare continuamente il livello della nostra offerta
Abbiamo tantissime altre idee in programma, progetti già esecutivi da realizzare e proposte concrete da avanzare anche alla Regione per il prossimo futuro. Ma non ve ne parlerò ora (magari faccio un post a parte).
Ora vi dico solo che i problemi non si risolvono facendo certi tipi di foto e neanche facendo proposte superficiali. Io sono abituato a studiarmi le leggi, a trovare idee e soluzioni, a viaggiare per andare a conoscere altri modelli, a cercare le risorse, ad osare con progetti innovativi, a non rifugiarmi mai in scelte banali o in risposte semplici a domande complicate. Diversamente credo che non sarebbe stato possibile fare tutto quello che è stato fatto in questi anni, peraltro partendo da sottozero.
Perciò saluto con piacere la proposta dei consiglieri di minoranza di costituire una commissione sulla nostra montagna. Dovete sapere, infatti, che negli anni passati non abbiamo mai potuto contare sulla collaborazione di altri gruppi consiliari sui temi dello sviluppo turistico e della promozione territoriale (anzi, in più di qualche episodio abbiamo registrato soltanto ostilità), perciò considero questa loro proposta una novità importante per tutto il nostro paese. Un buon punto di inizio. Grazie!
Nelle sedi opportune entreremo anche nel merito delle soluzioni da loro immaginate, anche se non posso nascondervi, sin da ora, che alcune mi sembrano assolutamente prive di fondamento giuridico e di sostenibilità economica. Nella Pubblica Amministrazione non basta dire quello che magari la gente vuole sentirsi dire. Bisogna fare i conti con leggi, norme, regolamenti, vincoli di spesa e di bilancio. Bisogna avere la capacità di usare la fantasia, ma dentro un perimetro ordinamentale spesso molto rigido e ristretto, con pochi margini di manovra.
Ma se c’è buona volontà ci ragioneremo insieme. Magari anche grazie a questa commissione
i consiglieri di minoranza condividere le tante opportunità che abbiamo di fronte, constatare le difficoltà che sempre ci sono, verificare in concreto la fattibilità o meno di alcune loro proposte ed iniziare a misurarsi più sulle cose da fare che su quelle da dire.
Se vogliamo che la nostra destinazione cresca ancora ed abbia un futuro, certi temi devono diventare patrimonio di tutti. Perciò ben venga ogni tipo di collaborazione. Attraverso il meccanismo della coalizione locale coinvolgeremo anche privati ed associazioni che vogliono dare una mano per la prossima programmazione.
Noi intanto siamo a lavoro. E non da oggi.
PS: post pubblicato su facebook il 13 settembre e poi scomparso non so per quale diavoleria. Mi spiace per i commenti tutti molto interessanti, ma almeno qui sono riuscito a ripubblicare il mio pensiero.