Non conosce sosta la graduale opera di smantellamento dei Piccoli Comuni e delle loro comunità locali. Questa volta, il colpo – durissimo – potrebbe essere sferrato ai danni di diverse scuole dei Monti Dauni.
Tutto nasce dall’IMU agricola voluta dal Governo Renzi e dalla revisione delle classificazioni dei Comuni “montani”. Quelli che hanno perso questo status, infatti, adesso rischiano di subire oltre al danno (l’assoggettamento dei terreni all’IMU) una beffa atroce.
Nel silenzio generale e tra le pieghe di circolari ed allegati dell’Ufficio Scolastico Regionale si sta consumando l’ennesimo scippo al nostro territorio.
Il primo giugno, infatti, il vice direttore generale dell’USR Anna Cammalleri, scrivendo a proposito degli incarichi dirigenziali da attribuire per il prossimo anno scolastico, ha inserito le scuole di Biccari, Deliceto, Bovino, Candela ed altri, tra quelle “sottodimensionate” e quindi prive, dal 2015/2016, di dirigenti e direttori amministrativi.
La loro “colpa” è quella di ospitare meno di 600 alunni e di avere la direzione in un Comune non più considerato “montano”. In poche parole, l’anticamera della perdita dell’autonomia scolastica.
Nel nostro caso, il paradosso è eclatante. Biccari, che nel suo territorio ospita il punto più alto della Puglia (Monte Cornacchia con 1152 metri), per Renzi, dal 2015, non è più montano. Perciò deve pagare più tasse ed avere meno trasferimenti statali. Anche la sua scuola, facente parte di un istituto comprensivo con Roseto Valfortore ed Alberona, pur avendo più di 400 alunni, rischia di perdere il diritto di “esistere”. Eppure, due Comuni su tre sono ancora montani come, del resto, l’83% dell’intero territorio di riferimento.
Se per evitare la mannaia dell’IMU agricola, in un primo momento, poteva bastare spostare la sede comunale a quota 600 metri, anche in questo caso potrebbe essere sufficiente traslocare la direzione scolastica dell’istituto comprensivo in uno dei due Comuni montani. A dimostrazione, insomma, che i provvedimenti che sempre più spesso vengono presi sulla pelle dei cittadini (siano essi tasse o tagli) sono fondati su argomentazioni, presupposti e parametri tutt’altro che oggettivi, seri e ponderati.
Le contraddizioni, peraltro, non finiscono qui. Proprio l’USR, infatti, non più tardi di qualche mese fa, aveva espresso parere favorevole al mantenimento dell’autonomia scolastica per Biccari, con tanto di approvazione finale da parte della Regione Puglia nell’ambito del c.d. piano di dimensionamento scolastico ratificato dalla Giunta con delibera 26 dello scorso 20 gennaio.
Eppure, l’autonomia riconosciuta a gennaio dalla Regione potrebbe, oggi, essere rimessa in discussione dall’Ufficio pugliese del MIUR.
Di certo c’è solo che bisogna sempre stare con gli occhi aperti! Di questi tempi, la fregatura per i Piccoli Comuni è sempre dietro l’angolo.