Decaro: “Piccoli Comuni luogo di sperimentazione da replicare nel paese e in Europa”
“Abbiamo lavorato in modo positivo con il ministro Orlando nel creare un solido legame tra Comuni, Terzo settore e Regioni nel dare risposte ai cittadini. Durante la pandemia abbiamo capito che le istituzioni da sole non possono rispondere ai bisogni dei cittadini. Nella mia città i volontari si sono dimostrati essere la struttura portante della nostra comunità. Non possiamo costruire le risposte ai bisogni quotidiani dei cittadini nel chiuso delle nostre stanze ma è necessaria la collaborazione tra tutti gli attori locali. A livello europeo, si sta puntando a rafforzare il ruolo delle istituzioni e del terzo settore e la dichiarazione di Lussemburgo sull’economia sociale traccia, in questo senso, il futuro”.
Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro nel corso dell’incontro a Bari “Economia sociale tra sviluppo e resilienza: esperienze a confronto nelle aree interne e nei piccoli comuni”, organizzato in collaborazione con il ministero del Lavoro nell’ambito del semestre di presidenza italiana del Comitato di monitoraggio della dichiarazione di Lussemburgo sull’economia sociale.
“Dopo la pandemia – ha proseguito Decaro – ci troviamo ora davanti alla guerra, alla crisi energetica, all’aumento dei flussi migratori e ai cambiamenti climatici e questo ci impegna a dare risposte immediate alle comunità. Oggi a Bari, ad esempio, con i 41 sindaci della Città metropolitana sottoscriviamo un patto per la sostenibilità anche sfruttando le possibilità date dal Pnrr. Il tema della sostenibilità ci coinvolge tutti. Basti pensare a quello che è accaduto a luglio sulla Marmolada o pochi giorni fa nelle Marche. Tutti devono impegnarsi contro i cambiamenti climatici”.
Il presidente dell’Anci ha proseguito il suo intervento ricordando il ruolo dei piccoli Comuni come hub di innovazione e sperimentazione da replicare anche nei grandi centri urbani oltre alla riforma del Codice del terzo settore che fornisce gli strumenti per l’amministrazione condivisa del territorio.
“L’incontro di oggi – ha proseguito Decaro – ci fa capire due cose importanti: i piccoli comuni, sotto i 5mila abitanti, rappresentano la stragrande maggioranza dei Comuni nel nostro paese, e l’80% del territorio fisico in tutta Europa è amministrato da sindaci di piccoli Comuni. Nei piccoli comuni abbiamo la possibilità di invertire lo sguardo, possiamo fare quelle sperimentazioni innovative che possono essere estese anche ai Comuni più grandi come l’incontro di oggi dimostra”.
In questo senso “gli strumenti dell’amministrazione condivisa, della pianificazione e progettazione, previsti dal Codice del terzo settore, sono fondamentali per lavorare assieme e condividere strategie per il futuro. La riforma fatta nel nostro paese ha valorizzato il principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale riconoscendo al cittadino un ruolo sussidiario verso la propria comunità di concerto con le istituzioni locali e il terzo settore. Dobbiamo costruire una comunità di cura in cui il terzo settore, il privato sociale e il volontariato possono avere un ruolo importante non solo nella fase di ascolto dei bisogni dei cittadini ma anche nella programmazione degli interventi”.
L’auspicio del presidente Decaro è che le esperienze realizzate in questi anni nel nostro territorio possano essere anche un modello per l’Europa. “Sarebbe importante – ha concluso – che anche gli altri paesi europei si dotassero di uno strumento normativo analogo al nostro per proteggere e promuovere le pratiche di amministrazione condivisa ed economia sociale”.