Giuro, questa mi mancava. Mentre sono a lavoro con Ufficio Tecnico e Polizia Municipale per cercare un modo di limitare il problema dei piccioni nel nostro centro storico, mi imbatto in una notizia a metà tra il ridicolo ed il drammatico.
A Copparo (Ferrara), il Sindaco ha pensato di bloccare il proliferare di piccioni nel centro abitato facendo un’ordinanza di controllo e limitazione dei volatili anche ricorrendo all’abbattimento.
Il provvedimento sindacale però è stato impugnato da un’associazione animalista e sottoposto al vaglio del TAR Emilia Romagna.
E qui si assiste al colpo di teatro dei Giudici Amministrativi di Bologna che con la Sentenza n. 79 dello scorso 18 gennaio hanno statuito l’illegittimità dell’operato del Sindaco di Copparo colpevole… di non aver contato i piccioni, prima dell’emissione dell’ordinanza.
Secondo il TAR, infatti, l’ordinanza sindacale non indica alcuni elementi essenziali quali “il numero di piccioni presenti nel territorio comunale mediante le relative operazioni di censimento, nonché il numero di questi animali che si ritiene eccessivo con relativa documentazione probatoria e che sarebbe, quindi, soggetto ad abbattimento”.
Ora, non è dato sapere come si debba fare questo censimento e con quale risorse. Questi, ovviamente, sono dettagli in cui i Giudici non entrano. Sono bassezze che vengono lasciate volentieri ai Sindaci. Insieme alle loro responsabilità igienico-sanitarie, alla città sporche ed ai cittadini scontenti.
Ci si potrebbe rivolgere al grande Totò … Ma qui, se non si recupera un poco di sano buonsenso, c’è poco da ridere.