Egidio Enrico Pedrini è il Sindaco di Zeri, poco più di mille abitanti arroccati sulle montagne della provincia di Massa Carrara. Non è uno sprovveduto, né un politico locale in cerca di visibilità. Non ne ha bisogno, visto che ha 71 anni ed ha fatto anche il parlamentare. Il classico “rompicoglioni” buono, per i giornalisti del Fatto Quotidiano che qualche giorno fa lo hanno intervistato. Per Wikipedia, l’enciclopedia libera del web, “conduce una vivace lotta contro il trasferimento delle acque comunali sotto la società pubblica”. In realtà, Pedrini sta facendo molto di più. Sta dando un esempio. Sta resistendo contro la Regione governata dal Presidente Rossi, cercando di mantenere la gestione diretta del servizio idrico e di evitare di cedere reti e gestione alla GAIA SpA, la Società regionale che si occupa dell’acqua nel nord della Toscana.
Quella di Zeri non è solo una battaglia di resistenza. Secondo Tommaso Fattori, tra i fondatori del “Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua” e promotore dei referendum del 2011, siamo di fronte ad “un lungimirante rifiuto di farsi assorbire dentro un meccanismo che entro alcuni anni consegnerà la gestione del servizio idrico integrato ad un mega-soggetto privatizzato, che farà perdere ai cittadini qualsiasi controllo sulla propria acqua e sulle infrastrutture locali” (controradio.it).
Forte della sua esperienza parlamentare, il Primo Cittadino ha scritto direttamente ai suoi ex colleghi di Camera e Senato. Ha ricordato loro le battaglie referendarie ed il loro esito. Ha raccontato l’ultimatum della Regione che vorrebbe acquisire la gestione del servizio idrico in capo all’Autorità Idrica Toscana e quindi passare tutto alla società di impostazione privatistica GAIA Spa che, manco a dirlo, sta attuando nel resto della regione tariffe “insostenibili” soprattutto per i più deboli. Con coraggio, lucidità e competenza ha avvisato che di qui a qualche anno il rischio di una privatizzazione della società, magari per le solite esigenze di bilancio, potrebbe essere quanto mai concreto. Ha concluso, poi, ribadendo di non aver nessuna intenzione di cedere per problemi di coscienza e come sindaco Ufficiale di Governo tenuto, prima di tutto, al rispetto della Costituzione.
Dietro di lui ed al suo fianco, si è schierata tutta la popolazione. “Ci faranno la multa?”, si chiedono. “Faremo una colletta”, rispondono in coro. Tutti intenzionati ad andare avanti fino in fondo, utilizzando la loro acqua ed i loro acquedotti. Per nulla convinti di dover pagare il triplo a quelli della Regione. Ed al Commissario ad Acta che il Governatore Rossi potrebbe inviare dopo il 22 gennaio (termine ultimo per la resa), fanno sapere che salire in montagna sarà solo una perdita di tempo …