*perdonate il titolo, ma non sono riuscito a trovare un termine più appropriato.
Ho già avuto modo di parlare (male) di un bando della Regione Puglia con i Comuni vincitori praticamente già individuati prima ancora di cominciare (http://www.ilfossodihelm.com/monti-dauni-fuori-dalla-riqualificazione-scolastica/). Ed allo stesso modo, ho raccolto volentieri le illuminanti riflessioni del Sindaco di Bioglio Stefano Ceffa sulla “cazzata abominevole” del click-day, ovvero di quel perverso meccanismo che assegna importanti finanziamenti ai Comuni solo e soltanto sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle pec, con gli Enti che provano a spaccare il secondo come in una specie di gara della Formula 1 (http://www.ilfossodihelm.com/sindaci-ribelli-parte-5-stefano-ceffa-ed-il-click-day/).
Ebbene, sono costretto a ripetermi. Perché è la Regione Puglia (purtroppo) a ripetersi. Il bando di 17 milioni di euro per la riqualificazione del patrimonio architettonico ed artistico dei Comuni pugliesi, salutato come l’appuntamento clou di fine estate, si sta rivelando l’ennesima (si può dire?) pagliacciata, con buona pace delle legittime aspettative di tanti amministratori comunali e cittadini.
Tutta colpa, manco a dirlo, della modalità di presentazione delle istanze (art. 7) che prevede come unica possibilità l’invio a mezzo pec “a partire dal 1° settembre 2015 e fino alle ore 24 del 15 settembre 2015” con l’avvertimento che “l’ordine cronologico di presentazione è rilevante ai fini della dichiarazione di finanziabilità delle istanze”.
Eh già, perché il successivo art. 8 precisa che la selezione delle istanze verrà fatta “procedendo secondo l’ordine cronologico di presentazione definito dalla data ed ora di arrivo all’indirizzo di posta elettronica certificata del Servizio beni culturali della Regione Puglia”.
Il risultato di questa trovata è, oggi, sotto gli occhi di tutti. Dal servizio regionale Beni Culturali, infatti, a bando ancora in corso (altra stranezza: sarà un modo come un altro per dire che la corsa è già finita?), hanno pubblicato l’elenco delle istanze pervenute in ordine cronologico nei primi 3 giorni di apertura del bando. Sono 160. Di queste, ben 26 sono state inviate nei primi 10 secondi (avete capito bene, 10 secondi!). Dalle ore 00:00:00 alle ore 00:00:10 del 1° settembre. Istanze che salgono ad oltre 100 nei primi 10 minuti.
Una vera e propria corsa notturna scatenata dalla Regione. Con gli Uffici Tecnici dei vari Comuni impegnati, nel cuore della notte, a cercare di inviare il prima possibile la pec in Regione, tra problemi di linea (specie nei Piccoli Comuni), orologi non sempre allineati e sintonizzati ed allegati pesanti da spedire comunque.
Il tutto nella speranza di piazzarsi nelle primissime posizioni. Quelle utili all’ottenimento del finanziamento. A ben vedere non più di una ventina, se si considera che i milioni di euro a disposizione sono circa 17 ed il limite massimo per ogni singolo progetto è di 1 milione di euro.
In una manciata di secondi, quindi, i Comuni pugliesi si giocano la possibilità o meno di riqualificare il proprio patrimonio artistico e culturale. Così, se chi ha presentato il progetto a mezzanotte e 10 secondi conserva ancora qualche speranza, i Comuni che sono arrivati a mezzanotte e 11 secondi, salvo miracoli, sono praticamente fuori dal momento che sono preceduti da ben 26 istanze. Potenza del cronometro!
Ancora una volta, nessuno spazio per la meritocrazia, per la programmazione, per la qualità progettuale, per la strategicità o meno di un determinato intervento, per la vocazione di un territorio. Niente di tutto questo.
Ed allora, sarebbe il caso che i Comuni iniziassero a farsi sentire e a tirar fuori un po’ più di coraggio perché non si può continuare in questa maniera. Bisognerebbe esigere maggior rispetto istituzionale, maggiore considerazione (a parti invertite, la Regione avrebbe mai aperto i suoi uffici a mezzanotte?) e, soprattutto, criteri più seri nella distribuzione dei finanziamenti pubblici e procedure meno umilianti. Tutti noi, vorremmo essere giudicati (ed eventualmente premiati) in base alla bontà delle nostre idee e delle nostre progettazioni e non alla velocità di una mail da mandare nel cuore della notte e fuori orario di lavoro. Il destino di un territorio dovrebbe dipendere da progettualità precise, merito e scelte politiche (in quanto tali anche criticabili) e non dalle prestazioni di un server.
La credibilità delle istituzioni (e della politica) passa anche attraverso la capacità di tornare a scegliere e ad assumersi responsabilità. Altrimenti è solo un videogioco.