La Giunta Regionale, con delibera n. 444 dello scorso 20 marzo, ha destinato ulteriori 23 milioni di euro, incassati grazie alle estrazioni di idrocarburi sui Monti Dauni, per finanziare progetti che riguardano San Severo, Apricena, Massafra e addirittura l’aeroporto di Grottaglie, in Comuni e territori cioè che nulla hanno a che vedere con la produzione di idrocarburi.
Ancora una volta, come accade già per l’energia eolica, le ricchezze prodotte nella nostra Area Interna sono destinate ad altri beneficiari scelti, peraltro, con procedure tutt’altro che trasparenti ed imparziali, nell’ambito di procedure negoziate collegate all’accoglienza degli immigrati in una sorta di scambio di favori con la Regione.
Si perpetua, pertanto, il paradosso dei Monti Dauni che continuano ad essere uno dei territori energeticamente più produttivi, ma al tempo stesso anche uno dei più poveri d’Italia, evidentemente a causa di scelte politiche penalizzanti e sbagliate, proprio come quest’ultima della Giunta Emiliano.
Un vero e proprio sfruttamento per la nostra Terra che subisce gli impatti ambientali dell’estrazione degli idrocarburi, mentre altri godono delle relative royalties. Con scelte del genere è evidente che le aree più deboli come la nostra non sono solo penalizzate, ma anche umiliate e condannate definitivamente alla marginalità ed allo spopolamento, visto che non riescono ad ottenere risorse neanche quando le … producono.
La beffa finale poi è per l’intera Provincia di Foggia che, mentre continua ad aspettare il proprio aeroporto Gino Lisa, di fatto finanzia – grazie al “solito” sacrificio ambientale dei Monti Dauni – quello di Grottaglie.
La scelta della Regione di finanziare strade, aeroporti ed infrastrutture in altri Comuni pugliesi con le risorse generate dai Monti Dauni, nonostante le gravi emergenze irrisolte dei piccoli comuni del nostro territorio, è quindi ingiusta ed immorale.
Ci auguriamo, perciò, che venga immediatamente revocata. Se così non fosse siamo pronti alla mobilitazione generale e ad una battaglia istituzionale, legale e politica senza precedenti. In gioco non ci sono solo dei finanziamenti, ma qualcosa di più grande ed importante: la dignità degli abitanti dei Monti Dauni.